Festà del Papà: consigli per un abbinamento cibo-vino perfetto

Festà del Papà: consigli per un abbinamento cibo-vino perfetto

La festa del papà è dietro l’angolo e ovviamente in Italia significa una sola cosa.
Momento di aggregazione da spendere con la famiglia e i propri cari, e ovviamente, una scusa per mangiare e bere bene.

Godersi il dolce far niente con amici e famiglia è un must se si vuole vivere a pieno l’esperienza di queste uniche feste.

L’esperienza toscana non sarà mai completa senza un ottimo abbinamento cibo-vino.

Raccontiamo quindi quali possono essere i trucchi per sorprendere i nostri cari con abbinamenti spettacolari e non scontati.

Qual’è l’elemento più importante per un abbinamento cibo-vino funzionale?

é tutta una questione di equilibrio.

Come del resto tutto nella vita

Tutta questione di equilibrio
Alla base di tutto, c’è una regola di buon senso da seguire, ovvero che il gusto di piatti e vino deve essere armonico ed equilibrato.
Questo significa che i sapori devono essere bilanciati, senza che l’uno sovrasti l’altro: l’abbinamento tra vino e pietanza deve, infatti, offrire un’esperienza completa e coinvolgente.

Per partire con il piede giusto, è bene avere presenti le caratteristiche del piatto in questione (ovvero se questo è dolce, speziato, acidulo, grasso), per essere facilitati nel trovare la controparte enologica (anche i vini, infatti, si distinguono in acido, dolce, salato e amaro, oltre che per tannicità, acidità e sapidità).

Un gioco di concordanze e contrasti
Il trend, oggi, è quello di associare vini e cibi a seconda di concordanza e contrasto, così come indicato, ad esempio, dal metodo Mercadini; secondo tale metodo, per ottenere un abbinamento armonioso, le caratteristiche del vino devono contrapporsi, o concordare, con quelle della pietanza (o della relativa intensità).

Generalmente, quando si parla di concordanza, si prendono in considerazione la struttura del cibo, le relative aromaticità, sapidità e dolcezza.
Ciò significa che, ad esempio, per una pietanza leggera si dovrà preferire un vino giovane, mentre per un piatto saporito e speziato sarà meglio scegliere un vino corposo, strutturato, ricco di aromi.
Attenzione a dolci e dessert, che richiedono la presenza di tale caratteristica anche nel vino; in caso contrario, infatti, prevarrebbero note sapide e amarognole in modo sbilanciato.

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Il contrasto, invece, è richiesto dalla maggior parte delle sensazioni percepite in un cibo.
Ad esempio, sapidità, tendenza amarognola e acidità del cibo vanno smorzate con la morbidezza del vino (da impiegare, anche, per contrastare pietanze piccanti).
I cibi particolarmente grassi, untuosi e succulenti, al contrario, vengono ben bilanciati con la durezza del vino.
La sensazione di grassezza, nel palato, viene attenuata da un vino con una buona dose di sapidità, mentre la tipica ‘scivolosità’ determinata dall’untuosità di un cibo viene contrastata dalla ruvidità del tannino.
La succulenza, che produce molti liquidi in bocca, si bilancia con l’alcolicità del vino (che, disidratando, ‘asciuga’).

Tenendo presenti queste informazioni, si ha una buona base per farsi un’idea riguardo agli abbinamenti più adatti.

Quale ordine seguire per servire i vini
Secondo le regole classiche alla base dell’abbinamento di vino e cibo e di come servirli, è necessario seguire un ordine ben preciso.
Si dovrebbe, quindi, seguire una progressione in crescendo, partendo dai vini più leggeri e arrivando, poi, a quelli più strutturati e dal gusto più intenso; di conseguenza, tale indicazione vale, anche, per le pietanze, che vengono presentate di pari passo.
Indicativamente, quindi, si dovrebbero servire, per primi, i vini giovani, leggeri, più freschi (a bassa temperatura) e secchi, per concludere, invece, offrendo vini invecchiati, robusti e a temperatura ambiente.
In alternativa, si può adottare un approccio differente, che consiste nell’alternare pietanze e vini strutturati a cibi e vini più leggeri.

Bisogna, comunque, tenere presente che l’abbinamento cibo/vino non rappresenta una scienza esatta, ma che entra in gioco il gusto soggettivo di ognuno.
Quindi, va bene seguire delle linee guida, ma dando spazio alla propria creatività.

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